L’Intelligenza Artificiale (IA) rappresenta una potente risorsa nel campo medico, con il potenziale di migliorare diagnosi, trattamenti e risparmiare risorse considerevoli. I robot, originariamente proposti da Karel Čapek nel 1921, sono diventati una realtà programmabile nel Regno Unito nel 1948, grazie a strumenti elettronici autonomi.
Questi dispositivi, creati per sostituire comportamenti umani, sfruttano l’IA per eseguire compiti strumentali ripetitivi, come interventi chirurgici o dialoghi informativi con i pazienti. Tuttavia, sorgono questioni etiche riguardo alla possibilità che i robot prendano decisioni, nonostante la mancanza di coscienza e empatia.
L’IA, basata su algoritmi logici e matematici, può essere più performante di un essere umano in determinati compiti, ma manca di intuizione e capacità di generare sentimenti. L’uso esteso dell’IA potrebbe comportare rischi, eliminando alcuni posti di lavoro ma creandone altri, dall’assistenza sanitaria personale al supporto psicologico.
Il documento allegato in calce il dibattito sulle Decisioni di Supporto ai Sistemi Clinici (CDSS), progettati per l’interazione con i medici, ma ancora non pienamente accettati. Sei ragioni vengono proposte per questa resistenza, tra cui la necessità di trasparenza, efficienza nel contesto clinico frenetico e la mancanza di rilevanza e intuizione.
La mancanza di coscienza nelle macchine AI solleva ulteriori questioni, richiedendo una riflessione sulla responsabilità degli esperti della salute nel guidare l’uso dell’IA. L’articolo suggerisce che l’IA dovrebbe essere considerata come un consulente interessante, ma non sostitutivo dell’approccio umano basato sul buon senso, etica e empatia.
In conclusione, il ruolo dell’IA nella medicina richiede un approccio bilanciato, considerando i benefici e i rischi. La chiave è l’istruzione e la formazione per comprendere e controllare questa nuova metodologia. La decisione finale deve restare nelle mani dei medici, tenendo conto della complessità umana che va oltre la capacità delle macchine.
Allegato: ReserchGate